Lo smart working è una soluzione per lavorare da casa di cui si sente parlare sempre di più, soprattutto nell’ultimo periodo, dato che la pandemia ha portato sempre più aziende pubbliche e private a preferire quest’assetto per limitare spostamenti e assembramenti negli uffici.
In realtà però lo smart working è una realtà molto consolidata in altri paesi europei e negli Stati Uniti. E anche se nell’ultimo periodo è diventato conosciuto e sfruttato dalle aziende italiane, ci sono ancora molti dubbi su cosa sia e come funzioni questa forma di lavoro da casa, o meglio al di fuori dell’ufficio o della sede dell’azienda.
Infatti, in realtà quando si parla di smart working, non si lavora obbligatoriamente da casa, ma dovunque lo si desideri, basta avere a disposizione gli giusti strumenti, principalmente un PC e una buona connessione ad Internet. Ma vediamo nello specifico cos’è e come funziona lo smart working.
Smart working: cos’è?
Lo smart working è una forma di lavoro agile che permette di eseguire i compiti previsti da un rapporto di lavoro subordinato senza però vincoli orari o spaziali.
Quando si lavora da casa non ci si organizza di solito con orari di lavoro specifici, ma ci si basa su un modello organizzativo su obiettivi, cicli o fasi.
La modalità organizzativa viene concordata dal lavoratore e il suo capo area o datore, il fine ultimo comunque dovrebbe essere permettere una buona flessibilità tra compiti da portare a termine e vita privata.
Infatti, uno dei principali scopi dello smart working dovrebbe essere aiutare il lavoratore a conciliare al meglio vita privata e lavoro, favorendo la sua produttività.
Il concetto di flessibilità e autonomia, quindi dovrebbe portare il lavoratore a svolgere i suoi compiti in modo migliore, in quanto non frustato da una vita fatta da orari e da imposizioni specifiche.
Come funziona esattamente lo smart working
La definizione di smart working prevede che il rapporto di lavoro sia subordinato quindi regolamentato da un contratto di assunzione e dagli stessi diritti che si godono andando sul posto di lavoro. Quindi sia la retribuzione sia le ferie, o la malattia devono essere ugualmente rispettati che il lavoratore si rechi direttamente in ufficio sia che operi da casa, o comunque da un luogo a lui congeniale al di fuori della sede di lavoro.
Lo smart working oltre a permettere al lavoratore di conservare i suoi diritti di sempre, prevede che questo non adotti esclusivamente le nuove tecnologie per lavorare da casa (altrimenti si parlerebbe di telelavoro), ma l’obiettivo finale è revisionare il proprio modello di organizzazione e leadership aziendale.
Dunque i principi organizzativi dello smart working dovrebbe basarsi sulla creazione d’iniziative congiunte e coerenti che siano afferenti alle giuste leve di progettazione. Le iniziative più mature dello smart working richiedono di agire su tutte quelle leve che vengono attivate da esigenze e motivazioni che possano portare le organizzazioni a intraprendere questo percorso in modo ottimale e produttivo.
Quali sono i principali vantaggi dello smart working?
Lo smart working presenta diversi vantaggi. Nello specifico questa modalità di lavoro agile permette ai lavoratori di:
- Migliorare il rapporto tra tempo libero e familiare e tempo destinato al lavoro
- Si lavora con una maggiore flessibilità e si possono adattare gli orari alle proprie esigenze
- Non si ha un orario fisso di lavoro, ma si opera per raggiungere determinati obiettivi
- Si stimola la partecipazione e anche la voglia d’intraprendenza, per raggiungere obiettivi ambiziosi
- Si aumenta la propria produttività
Se lo smart working viene strutturato in modo corretto, si offre ai lavoratori la possibilità di non sentirsi oppressi dal lavoro ma si riesce ad aumentare la loro produttività con un ritorno in termini di obiettivi e di profitti per l’azienda, maggiore rispetto al lavoro esclusivamente in sede.